«Ho a cuore la situazione dei praticanti». Con questa dichiarazione, la settimana scorsa la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia ha fatto sapere che in cima alla sua lista di questioni da risolvere c’è anche l’esame da avvocato.

Le prove scritte di abilitazione alla professione forense, che normalmente si svolgono nella seconda metà di dicembre, sono già slittate varie volte e l’ex guardasigilli Alfonso Bonafede aveva confermato le date del 13-14-15 aprile 2021. Prove che dovrebbero svolgersi rigorosamente in presenza.

Il problema, però, è che i candidati sono 26mila, divisi in 26 distretti di corte d’appello, alcuni dei quali con numeri significativi come Napoli e Roma, dove i praticanti iscritti superano i 3mila.

Per questo e anche in vista dell’aggravarsi della situazione pandemica, è quasi certo che non sia possibile lo svolgimento delle prove scritte in sicurezza. La ministra Cartabia ha chiesto un parere tecnico al Comitato tecnico scientifico ma la bocciatura degli scritti è quasi certa e il ministero di via Arenula «sta studiando le modalità per garantire lo svolgimento delle prove in sicurezza nelle date già fissate».

Questa modalità potrebbe essere, in via eccezionale, quella utilizzata anche per le altre professioni ordinistiche – commercialisti, ingegneri e architetti in testa – ovvero di svolgere una prova orale.

Nel caso degli avvocati, si starebbe discutendo di un orale “rafforzato”, che certifichi la competenza dei candidati nella redazione di un parere pro veritate di civile e penale e la redazione di un atto giudiziario. Poi, per chi supera questo primo step, sarebbe comunque previsto il secondo orale in cui preparare le sei materie previste e scelte al momento dell’iscrizione.

Quest’ipotesi era già stata ripetutamente richiesta dalle associazioni dei praticanti avvocati, che avevano duramente contestato il ministro Bonafede, considerato colpevole del loro limbo. Oggi potrebbe essere l’unico modo per non far slittare ulteriormente la possibilità dei giovani di procedere con i passaggi necessari all’abilitazione forense.

Se la ministra propendesse per questa scelta, è possibile che il decreto legge che cancelli in via eccezionale la prova scritta per questa sessione d’esame e fissi nuove regole venga approvato a strettissimo giro, in modo da iniziare a organizzare le modalità di svolgimento.

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