Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie del Blog Mafie è dedicata al maxi processo in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci


Venuta meno la fonte di approvvigionamento dei fratelli Grado per le note vicende della c.d. "guerra di mafia", "Cosa nostra" si rivolse per il rifornimento della materia prima da trasformare negli attivissimi laboratori siciliani di produzione dell'eroina e La Mattina Nunzio, "uomo d'onore" della "famiglia" di Porta Nuova, che aveva dei canali privilegiati e dei collegamenti con il medio Oriente già collaudati per il contrabbando di tabacchi.

Le fonti processuali di questa fase del traffico di stupefacenti sono costituite dalle rogatorie internazionali esistenti in atti e da quelle espletate direttamente da questa Corte e allegate all'udienza del 5 dicembre 1986 che riguardano Waridel Paul Edward, Palazzolo Roberto Vito e Donada Remo. Va innanzitutto precisato che il Waridel per una forma di protesta, susseguente probabilmente al mancato ottenimento di concreti benefici dopo anni di detenzione, non ha inteso continuare nella collaborazione prestata, rifiutandosi di rispondere dinanzi a questa Corte.

Tuttavia, si ritiene che le sue precedenti dichiarazioni validamente acquisite agli atti, pur con i limiti di utlizzabilità previsti dalla riserva di specialità fatta valere dal governo elvetico, e di cui si è data lettura all'udienza del 12 dicembre 1986, ai sensi dell'art.344 bis, appaiono perfettamente attendibili in quanto riscontrate nei punti essenziali da numerosi elementi processuali.

Alla stregua delle precise e dettagliate dichiarazioni rese dal predetto imputato di reato connesso sia ai giudici italiani, che svizzeri e statunitensi, in periodo compreso dal 29 aprile al 26 novembre 1985, è stato possibile individuare in Musullulu Yasar Avni, un turco residente in Zurigo il fornitore di ingenti quantitativi di morfina Base di produzione turca, in un primo momento, dalla primavera al novembre 1981, a La Mattina Nunzio ed al genero Priolo Salvatore, e successivamente allo stesso Priolo ed a Rotolo Antonino.

Si è potuto accertare che la morfina base veniva trasportata dalla Turchia con una nave di Musullulu, battente bandiera panamense e trasbordata al largo delle coste siciliane su pescherecci dell'organizzazione acquirente.

Il Waridel ha fatto una cronistoria dei fatti precisa, ricca di particolari e attendibile, di cui si mettono in rilievo alcuni punti essenziali: aveva conosciuto nel carcere di Roma dove era stato detenuto dal 1978 al 1979 per traffico di sostanze stupefacenti Ferrera Giuseppe, boss mafioso catanese che godeva notevole prestigio all'interno delle strutture carcerarie; aveva, poi, rivisto il Ferrera a Zurigo nel 1983 ed aveva appreso che era in contatto con turco Musullulu Yasar Avni, per l'acquisto della nave Dusk; il Musullulu, nonostante avesse ricevuto dai Ferrera, in più riprese, 800.000 dollari per l'acquisto della nave in questione, si era eclissato senza venderla (Rotolo Antonino, incontratosi con Waridel a Roma nel 1984, si era lamentato della truffa subita ad opera dei Ferrera); in carcere, a Roma, aveva conosciuto anche Lo Nigro Francesco e La Mattina Nunzio, dal quale ultimo aveva appreso che si riforniva da tempo, presso il suddetto Musullulu, di morfina base per i laboratori siciliani, dove veniva trasformata in eroina per essere spedita, soprattutto, negli Usa; su richiesta del La Mattina - che assumeva di avere dei conti in sospeso col Musullulu - il Waridel aveva incontrato quest'ultimo a Zurigo nella primavera- estate del 1981, da lui apprendendo che era creditore di circa 10 milioni di dollari per forniture di droga

non ancora pagate; nel corso dei successivi incontri, cui egli partecipava come interprete per la sua conoscenza delle lingue, aveva appreso che il debito del La Mattina si era ridotto ad 1,3 milioni di dollari; il La Mattina, per i pagamenti, utilizzava, in Svizzera, i conti del noto contrabbaniere genovese Dapueto Luigi; arrestato La Mattina, esso Waridel aveva ripreso la sua funzione di interprete su incarico del Musullulu per i suoi contatti cogli acquirenti siciliani della droga; egli aveva, così, conosciuto Priolo Salvatore e tale "Carlo" identificato in fotografia per Rotolo Antonino; il Rotolo si era presentato agli incontri come il fiduciario dei "siciliani che stavano dietro al La Mattina", poichè quest'ultimo non aveva più pagato le forniture di morfina-base ed il Musullulu aveva bloccato le forniture stesse; nel corso degli incontri si era accorto che il Priolo il quale aveva svolto funzioni di interprete prima di lui per il Rotolo - aveva tradotto falsamente le parole del Musullulu, di guisa che il Rotolo, in un primo momento, aveva erroneamente ritenuto che il La Mattina avesse interamente estinto il debito nei confronti del Musullulu; nell'aprile 1982 e comunque pochi mesi dopo l'arresto del La Mattina a Roma (27 novembre 1981) era stato raggiunto un accordo in base al quale il Musullulu avrebbe fornito 400 chilogrammi di morfina-base ed il Rotolo gli avrebbe consegnato, come in effetti era avvenuto, 6,5 milioni di dollari, così pagando l'ulteriore fornitura di droga (13.000 dollari al chilogrammo) ed estinguendo il residuo debito di 1,3 milioni del La Mattina; il pagamento anticipato della somma era avvenuto il venerdì santo del 1982, in Lugano, negli uffici di Rossini Enrico, occupati all'epoca anche da Palazzolo Vito e Della Torre Franco; al momento del pagamento erano presenti, oltre allo stesso Waridel ed un certo Soleiman, anche Rotolo Antonino, Greco Leonardo, Tognoli Oliviero, Palazzolo Vito Roberto, Della Torre Franco, Salamone Filippo, Ventimiglia Antonio e Rossini Enrico; successivamente, nel corso del 1982, erano state richieste altre forniture ed i pagamenti erano stati effettuati, alcune volte, negli uffici della Pageko di Palazzolo Vito ed altre volte in quelli di Musullulu, entrambi siti in Zurigo; nella primavera del 1982, in due occasioni, Rotolo, Palazzolo, Della Torre e Ventimiglia avevano consegnato a Waridel e Musullulu, per strada e sotto gli uffici della Pageko, valigie contenenti, entrambe le volte, tre milioni di dollari; in tre occasioni, successivamente, il Rotolo aveva consegnato al Musullulu, una volta, 1,7 milioni di dollari in contanti, un'altra volta un milione di dollari e, una terza volta, 1,5 milioni di dollari, con provvista prelevata da un conto di Colmegna Delfino e su richiesta di Kastl George; il Rotolo aveva complessivamente pagato, per le forniture di morfina-base da parte del Musullulu, circa 17 milioni di dollari, ivi compreso il residuo debito del La Mattina, ed i pagamenti erano avvenuti, una volta, a Lugano e le altre volte a Zurigo; la prima consegna del denaro, per un importo di 5 milioni di dollari, era avvenuta in un ufficio di Lugano nella disponibilità di Palazzolo Vito Roberto, che era presente e che era sempre in compagnia di Rotolo Antonino, il quale lo utilizzava per i movimenti di danaro; nel 1983, a Zurigo, vi era stato un incontro dei siciliani con Musullulu e con due dei turchi fornitori della morfina-base e, cioè, Korkmaz, genero del Musullulu, e Kanturk, entrambi, adesso, detenuti in Turchia per traffico di stupefacenti; Musullulu aveva complessivamente fornito al La Mattina morfina-base per circa 40 milioni di dollari; egli (Waridel) aveva fatto da tramite nei pagamenti di denaro, che versava nei suoi conti e, quindi, consegnava al Musullulu che, man mano, gliene faceva richiesta; le forniture di morfina-base erano cessate nel 1983, poichè il Musullulu, dopo avere ad arte creato un'enorme confusione nella contabilità dei suoi rapporti cogli acquirenti e coi fornitori della droga, si era eclissato, rifugiandosi in Bulgaria e rimanendo debitore, nei confronti dei siciliani, di circa due milioni di dollari per forniture di droga non effettuate; egli (Waridel) conosceva il greco Tsagaris Panagiotis, il quale, alla fine del 1981 o ai primi del 1982, gli aveva presentato, all'hotel Hilton di Milano, un libanese a nome Rey, fornitore anch'egli nel passato di morfina-base al La Mattina, il quale avrebbe voluto consorziarsi col Musullulu per le forniture di droga ai siciliani; il Rotolo, in Svizzera, era in compagnia di un siciliano nei cui confronti mostrava rispetto e deferenza.

Le dichiarazioni del Waridel, puntuali e fornite, di numerosi riscontri, danno un quadro esauriente della enormità e complessità del traffico di stupefacenti, e del ruolo di centralità assunto da La Mattina Nunzio, prima, nonchè in secondo momento da Priolo Salvatore, Rotolo Antonino e Greco Leonardo, nel sanare i milioni di debiti accumulati dal La Mattina, che avevano bloccato la continuità delle forniture e la produttività dei laboratori per la raffinazione dell'eroina.

Le precedenti forniture al La Mattina per 40 milioni di dollari, al prezzo di 13.000 dollari al Kg., il pagamento da parte del Rotolo di 17 milioni di dollari sono cifre da capogiro, che non possono far pensare che ad una somma di finanziamenti singoli apportati da una moltitudine di "uomini d'onore", coordinati dai vertici di "Cosa nostra".

Il Priolo, secondo Waridel, prima era attivamente inserito nel traffico di stupefacenti, gestito dal suocero La Mattina Nunzio, dopo l'arresto di quest'ultimo aveva proseguito l'attività sotto la direzione di Rotolo Antonino. Qualora si consideri che il Rotolo era particolarmente legato al Calò sin dai tempi di Vitale Leonardo (i due sono stati arrestati insieme, a Roma, nell'aprile 1985) e che il La Mattina, faceva parte della "famiglia" di Porta Nuova, il cui "rappresentante" era il Calò e che l'attività di direzione era sempre dei capi che rispondevano degli uomini impiegati di fronte all'organizzazione, è agevole arguire che alle spalle, prima, del La Mattina e, poi, del Rotolo vi era sempre il Calò e che il Rotolo aveva assunto la direzione dei rapporti coi fornitori turchi della droga su ordine del Calò, dopo che il La Mattina, come risulta dalle dichiarazioni di Waridel, si era appropriato di somme di pertinenza dell'organizzazione mafiosa.

Ritenuta, questa, una attendibile causa della eliminazione del La Mattina, vi è da dire che, comunque, il Priolo, essendo stato lasciato in vita, è stato ritenuto estraneo al comportamento infedele del suocero (anche se, come riferito dal Waridel, cercava di non farne emergere le responsabilità), tanto che, dopo l'intervento risolutore del Rotolo, ha proseguito i contatti coi turchi sotto la direzione di quest'ultimo. Le dichiarazioni del Waridel hanno trovato numerosi riscontri.

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