L'esistenza dell’ “ufficio K” o “sezione K” risulterebbe dalle dichiarazioni rese da un teste all'autorità giudiziaria romana, nell'ambito dell'indagine da questa condotta sulla «operazione Gladio». Tale teste avrebbe appreso de relato dell'esistenza presso il Sismi e, in particolare, presso la VII Divisione, di una Sezione o Gruppo di persone addestrate ad uccidere e che tale Sezione era denominata, in codice, "K" (Killer)...
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del resoconto dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta della X Legislatura che per prima provò a ricostruire l’operazione Gladio. Nelle conclusioni della Commissione resta una frase che pesa più delle altre: «Persistono elementi di ambiguità e reticenza nel rapporto tra struttura e istituzioni democratiche». È il linguaggio della politica per dire che qualcuno mentì
Per quanto attiene alla dotazione di personale (sia prevista che effettiva) delle descritte strutture del Servizio, non sono stati rinvenuti in atti elementi o riscontri significativi. Pertanto, sono stati posti al Sismi specifici quesiti, ai quali il Servizio ha risposto con nota del 23 dicembre 1991 [Si tratta della nota 1183/921.24/01, classificata «Segreto», in quanto con tiene anche «elementi relativi all'organizzazione attuale del Servizio»]. Il Sismi ha precisato che, per il periodo 1956-1977, i dati sulla forza effettiva della struttura non esistono più in atti, mentre quelli sulle dotazioni organiche previste sono stati reperiti solo con riferimento agli anni 1966 (ultimo anno di esistenza del Sifar) e 1976 (ultimo anno di esistenza del Sid). «Ciò in quanto la relativa documentazione annuale è stata distrutta, come previsto dalle norme, conservando soltanto atti all'epoca ritenuti di rilevanza storica».
Dal 1978 alla data di scioglimento della struttura, i dati sulle consistenze organiche previste sono disponibili per ciascun anno, mentre quelli sulla forza effettiva sono disponibili solo a partire dal 1982, in quanto in quell'anno venne istituito un «Sommario statistico» a livello di Divisione.
Tutto ciò premesso, risulta che negli anni dal 1956 al 1980 la forza programmata della Sad (poi Sas, poi 4" Sezione) si mantiene ad un livello fra le 27 e le 33 unità. I dati di forza effettiva non sono noti.
Nel 1980 viene istituita la VII Divisione e l'organico programmato della Sezione (ora Sas) passa a 57 unità. Negli anni successivi, dal 1982 al 1987, la forza programmata della Sas si attesta attorno alle 50 unità (con un massimo di 57 ed un minimo di 47), e la forza effettiva media si aggira attorno alle 40 unità (con un massimo di 43 ed un minimo di 35).
Dal 1987 al 1988, l'organico programmato della Sezione si riduce a 38 unità e per mane su questo livello per i successivi due anni. L'oscillazione è dovuta a motivi «di compensazione interna, in quanto, mantenendo sostanzialmente costante l'organico della Divisione, venivano aumentati quelli di altre Sezioni a spese della Sezione AS».
La forza effettiva, infatti, non diminuisce in maniera corrispondente e, per gli anni 1989 e 1990, supera la dotazione organica prevista. Il dato della forza effettiva varia, nell'intero periodo 1982-1990, fra un minimo di 35 ed un massimo di 50 unità e comprende, fra il 1986 e 1990, un numero di operatori speciali del Servizio (OSSI), variante da 5 a 10. Quanto alla complessiva dotazione della Divisione (che, come precedentemente descritto, si occupava prevalentemente ma non esclusivamente della «operazione Gladio») i dati disponibili con sentono di rilevare quanto segue: nel periodo 1982-1990, la dotazione organica prevista è variata fra un minimo di 84 unità ed un massimo di 120.
La variazione ha un andamento crescente nel corso degli anni, salvo un'interruzione temporanea della tendenza, determinatasi fra il 1985 ed il 1986. La forza effettiva è variata (anch'essa in crescita) da 56 a 108 unità.
Gli «Operatori Speciali del Servizio Informazioni» (OSSI).
Né gli organigrammi della «Sezione SAD» (e, successivamente, quelli della VII Divisione), né alcun altro documento acquisito dal Comitato contiene menzione di un «Ufficio K» o «Sezione K». L'esistenza di tale ufficio risulterebbe dalle dichiarazioni rese da un teste all'autorità giudiziaria romana, nell'ambito dell'indagine da questa condotta sulla «operazione Gladio».
Tale teste avrebbe appreso de relato dell'esistenza presso il Sismi e, in particolare, presso la VII Divisione, di una Sezione o Gruppo di persone addestrate ad uccidere e che tale Sezione era denominata, in codice, "K" (Killer). Sulla questione il Comitato ha sentito l'ammiraglio Fulvio Martini e il generale Paolo Inzerilli, nella seduta del 17 ottobre 1991. L'ammiraglio Martini ha smentito l'esistenza di una «Sezione K» o «Ufficio K». Ha invece ammesso l'esistenza degli «Operatori speciali del Servizio informazioni», da lui istituiti nel 1986.
Tali operatori — addestrati a svolgere compiti particolarmente rischiosi — facevano capo alla VII Divisione, ma non avevano attinenza con la «operazione Gladio». Si trattava di un nucleo molto ristretto (nove persone nel 1990 e qualche unità in più successivamente), reclutato, di preferenza, fra i paracadutisti e gli incursori della Marina. Sono stati effettivamente impegnati in delicate missioni di scorta, di addestramento, di protezione di conferenze al vertice, di esfiltrazione, di ricognizione. Il Gruppo è tuttora esistente.
Sullo stesso argomento il generale Inzerilli — smentita anch'egli l'esistenza di un «Ufficio K» o «Sezione K» — ha precisato che il Gruppo degli «OSSI» è stato formalmente istituito uno o due mesi dopo lo scioglimento della «Gladio», ma che le premesse sostanziali della sua costituzione risalivano ad una decisione del 1986, assunta dall'ammiraglio Martini su proposta dello stesso Inzerilli.
In quella circostanza, si decise di istituire un Gruppo all'interno della VII Divisione, piuttosto che una sezione autonoma. A detta del generale Inzerilli, gli «OSSI» avevano compiti definiti, sia in pace che in guerra. Tali compiti — in guerra — coincidevano con quelli della «Gladio», in armonia con le linee evolutive della struttura, nella quale, col passare del tempo, l'attività di guerriglia veniva affidata sempre di più a personale del Servizio e sempre meno a personale volontario «esterno». I compiti di pace — che in varie circostanze sono stati effettivamente svolti — erano (e sono) quelli di fare fronte a particolari esigenze del Servizio, per le quali è necessario un alto livello di preparazione e, in via sussidiaria, quello di provvedere all'addestramento del personale della VII Divisione, già deputata, a sua volta, anche all'addestramento dei «gladiatori» e, oggi, all'addestramento del personale del Servizio e delle Forze speciali.
Nel corso dell'audizione, è stato fatto osservare all'ammiraglio Martini e al generale Inzerilli che il Comitato ha acquisito agli atti il documento denominato «Direttive di base sulla guerra non ortodossa nei territori occupati dal nemico» — già più volte citato — e che a tale documento, emanato nel 1976, è annesso un allegato H, intitolato «Operatori speciali del Servizio italiano (OSSI)», che «definisce le caratteristiche degli Operatori speciali del Servizio italiano e ne delinea i procedimenti e il quadro di impiego» e «dà un cenno sulla organizzazione per la condotta della guerra non ortodossa». È stato fatto rilevare che l'esistenza di questo documento anticiperebbe, almeno al 1976, la costituzione del Gruppo «OSSI».
L'ammiraglio Martini ha risposto che, evidentemente, nel 1986 è stata usata una dizione esistente già dieci anni prima. Il generale Inzerilli ha affermato che l'allegato H è sicura mente posteriore al documento principale, tanto è vero che l'elenco degli allegati compilato nel 1976 è in bianco. Infine, in risposta ad una domanda specifica, il generale Inzerilli ha affermato che la dizione «Ufficio K» nasce probabilmente dall'uso di questa lettera dell'alfabeto per distinguere la corrispondenza di «OSSI» nell'ambito del più ampio protocollo della VII Divisione. Ha aggiunto che certamente la lettera «K» non sta ad indicare la parola «Killer».
Successivamente — in data 2 dicembre 1991 — il Comitato ha ricevuto, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, alcuni documenti relativi al gruppo «OSSI», acquisiti da quell'Ufficio presso archivi della VII Divisione del Sismi diversi da quelli contenenti la documentazione relativa a «Gladio».
Fra tali atti è compresa la proposta di «costituzione di Gruppi Operazioni Speciali», che l'allora Direttore della VII Divisione, Inzerilli, presentò al Direttore del Servizio, Martini, in data 30 gennaio 1986. Si tratta di un appunto contenente «uno studio di base» su compiti (di pace e di guerra), ordinamento e organico, personale, addestramento, materiali, dislocazione e impiego della costituenda struttura. L'appunto reca — manoscritte — le decretazioni favorevoli del Direttore e la sua scelta fra alcune delle opzioni prospettate.
Altro documento — datato 24 settembre 1991 — predisposto per il Direttore del Servizio ai fini di una successiva informazione al Ministro della difesa ricostruisce sinteticamente la storia del «Gruppo OSSI» nei termini seguenti: costituzione il 1° dicembre 1986, al termine di una non meglio specificata fase di progettazione; inquadramento nella «Sezione Addestramento Speciale» della VII Divisione, con la denominazione di «7° Centro Addestra mento Speciale» (7° CAS); iniziale composizione di 9 persone; trasformazione in «Sezione Operazioni» dal 1° maggio 1990; costituzione di un secondo «team operativo» dal maggio 1990.
Nell'attuale ordinamento, la Sezione opera con un direttore, un nucleo «Segreteria e materiali» e due «Gruppi operativi». L'organico complessivo è di 15 persone. All'appunto in parola sono allegati alcuni elenchi riguardanti il personale, nonché un elenco delle operazioni compiute fra il 1986 e il 1991. Deve osservarsi che nella nota con cui ha trasmesso — fra l'altro — i documenti fin qui descritti, la Procura di Roma ha ritenuto opportuno segnalare di non aver rinvenuto alcun documento «che preveda o formalizzi le modalità di attivazione del Gruppo OSSI», né alcun documento sull'informazione alle competenti autorità politiche in ordine all'esistenza stessa della struttura. Nella seduta dell'11 dicembre 1991, il Comitato ha chiesto chiarimenti sui punti predetti ai generali Ramponi, nuovo Direttore del Sismi, e Inzerilli.
Quanto alle modalità di comando e controllo, il generale Inzerilli ha affermato che i gruppi «OSSI» dipendevano dall'ordinaria catena gerarchica: Direttore del Servizio — Comandante del RUD (quando, nella prima fase, erano inquadrati ordinamentalmente nel «Raggruppamento Unità Difesa»); Direttore del Servizio — Direttore della VII Divisione (quando sono stati inquadrati in quest'ultima).
Quanto all'informazione ai politici, il generale Inzerilli ha affermato di non ritenere che essa ci sia stata in forma diretta, giacché egli non ricorda di avere redatto appunti specifici sull'argomento; tuttavia, è certamente esistita un'informazione indiretta, considerato l'impiego di parte di questo personale in operazioni di sicurezza e scorta a tutela di autorità politiche ed in altre operazioni da esse direttamente disposte. Sullo stesso argomento il generale Ramponi ha precisato che le disposizioni vigenti prevedono l'autorizzazione delle competenti autorità politiche solo per la costituzione di «Reparti» e «Divisioni» e non anche per quelle di «Sezioni», al cui livello è giunto, al massimo, il «Gruppo OSSI».
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