Le bombe del ’92, i misteri intorno a Falcone e Borsellino, i falsi pentiti, uomini dei servizi che vanno e vengono. La trattativa Stato-mafia, che non è un episodio ma un metodo
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del libro “Sbirri e padreterni” (Laterza Editore, 2016) di Enrico Bellavia, Vicedirettore de “L’Espresso”, un saggio che racconta le intese scellerate tra pezzi di istituzioni e il crimine organizzato.
In Italia c’è sempre stata una zona grigia dove i destini di mafiosi e uomini di Stato si sfiorano, si annusano, si intrecciano. Nelle carceri, nelle caserme, nei salotti buoni o in qualche vecchio casolare abbandonato. Un territorio di fantasmi e verità dimezzate.
Sono le storie di trattative indicibili. Ci sono le bombe, i tradimenti e le ombre dei servizi segreti. Ci sono le verità insabbiate, le agende scomparse, i boss che parlano e altri che ascoltano troppo o troppo poco.
Da oggi e per circa un mese pubblichiamo ampi stralci del libro “Sbirri e padreterni” (Laterza Editore, 2016) di Enrico Bellavia, Vicedirettore de “L’Espresso”, un saggio che racconta le intese scellerate tra pezzi di istituzioni e il crimine organizzato.
Il libro è un viaggio tra protocolli segreti e strette di mano mai verbalizzate, tra coloro i quali la mafia dovrebbero combatterla e invece poi chiudono un occhio se non anche due. Il carcere come crocevia. Il 41 bis come teatro, come laboratorio, come luogo dove si decide chi può vivere e chi deve tacere. Non ci sono santi e nemmeno mostri, solo uomini, spesso piccoli, che giocano partite grandi.
Uno dei protagonisti è l'ex boss corleonese e testimone di passaggi opachi nella storia d’Italia, Franco Di Carlo. Insieme a lui, il libro attraversa cinquant’anni di patti sporchi e depistaggi, di silenzi e confessioni, di trattative vere e finte. Le bombe del ’92, i misteri intorno a Falcone e Borsellino, il “protocollo Farfalla”, i falsi pentiti, uomini dei servizi che vanno e vengono. La trattativa Stato-mafia, che non è un episodio ma un metodo.
È un libro sempre attuale. Perché il problema non è se lo Stato abbia mai trattato con la mafia, semmai perché l'ha fatto e a quale prezzo.
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