- La stagione delle ricette neo-liberali sembra al tramonto in tutto l’Occidente (per fortuna). La politica deve capirlo. E dovrebbero capirlo le forze sociali.
- Chi fra gli imprenditori pensa che per crescere bisogna continuare con i tagli indiscriminati delle tasse, o della spesa, o che bisogna comprimere i diritti dei lavoratori, non fa che riproporre l’illusione di poter competere sui costi e non sulla qualità, un’illusione che negli ultimi decenni ci ha solo resi più poveri.
- Gli imprenditori devono impegnarsi invece per investire e innovare (e lo Stato deve aiutarli in questo). Una strada più difficile, certo, ma è questo il bello di fare impresa.
La crisi che stiamo vivendo non lascia più spazio per scelte opportunistiche. Chiama la classe dirigente del Paese, la politica e le forze sociali, a un salto di qualità, per allineare l’Italia alle esperienze più avanzate d’Europa. Per un modello di sviluppo nuovo, fondato sulla collaborazione fra stato e mercato. Chiama la politica e le forze sociali a un patto, o a una sfida, per un’Italia migliore. La politica deve impegnarsi a portare pubblica amministrazione, istruzione e ricerca, infra



