Questa rivoluzione, che parte dal basso e si irradia sulle istituzioni più elevate, ci restituisce oggi un poco di speranza. In tutto il versante euroamericano, l’azione dei tribunali non solo fa da limite all’ipertrofia esecutiva, ma lo fa restituendo dignità alle rivendicazioni della cittadinanza
Si chiama “rivoluzione dei diritti”: è una politica operosa e vitale mediante cui i cittadini incidono direttamente sulle regole della convivenza sociale per adattarle alle loro mutate esigenze. È una rivoluzione tanto dirompente quanto pacata, dacché prende piede nelle Corti e segue i protocolli ordinati del diritto. Quando i parlamenti sembrano irretiti in un persistente stato vegetativo, le Corti vengono chiamate dalla cittadinanza ad accogliere rivendicazioni cui la politica si è fatta sorda



