- I militari italiani in genere frequentano i ministeri non per dare ordini ai politici ma per mettersi sull'attenti di fronte a chi fa le nomine.
- Come loro, tutti i "tecnocrati" appena nominati hanno una lunga abitudine a interagire - rispettosamente e fruttuosamente - con i ras della politica. Gabrielli addirittura proviene dal Movimento giovanile Dc.
- Insomma, niente paura: la democrazia non è in pericolo. Anche stavolta è la politica a dare le carte, perché sa a chi rivolgersi: i ministri vanno e vengono, e la vera tecnocrazia al potere è quella di sempre, i consiglieri di stato che presidiano stabilmente (come capi di gabinetto e simili) gli snodi decisivi dei ministeri.
C'è un interrogativo sulla natura del governo Draghi. C'è chi teme che un'operazione politica senza precedenti - il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a reti unificate, ha imposto al parlamento il nuovo esecutivo - abbia generato un governo di "tecnocrati, militari e poliziotti", con Franco Gabrielli promosso da capo della polizia a sottosegretario ai servizi segreti. La nomina di un generale degli alpini, Francesco Paolo Figliuolo, come commissario per la pandemia ha suscitato ti



