Commenti

Alleanze e debolezze, ecco perché il Pd non può abbandonare Conte

  • Che la classe dirigente del Nazareno sia subalterna a un premier che appare inadeguato ad affrontare sfide epocali come la pandemia e la gestione del Recovery Fund è disamina non del tutto scorretta.
  • E neppure sbaglia chi dice che Nicola Zingaretti e i suoi colonnelli soffrano di una cronica mancanza di audacia, e di un’idiosincrasia all’azione simile a quella dei personaggi di Samuel Beckett.
  • Ma le analisi se parziali possono condurre a sentenze ingenerose, soprattutto se non si allarga il contesto e non si conoscono bene le carte in mano ai leader. Sbirciando con attenzione, si scopre così che il Partito democratico sta partecipando a una partita difficilissima senza avere né punti decenti né assi nella manica.

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE