Errori procedurali, negligenza ministeriale e decisioni politiche opache sul caso Almasri hanno trasformato un’occasione di giustizia in uno scandalo che evidenzia una preoccupante mancanza di rispetto per le istituzioni internazionali e gli impegni assunti dal nostro paese
La recente decisione della Corte di Appello di Roma di non convalidare l’arresto dell’alto ufficiale libico Najeem Osema Almasri Habish ricercato dalla Corte penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra dovrebbe scandalizzarci. Non tanto per il provvedimento giudiziario, che interpreta precise disposizioni normative, e non ricorre affatto a “cavilli”: la libertà personale è definita dalla Costituzione «inviolabile», con la precisazione che non è ammessa forma alcuna di restrizione della lib



