- In tempi di ingenti investimenti strategici destinati allo sviluppo per le future generazioni, la travagliata vicenda della costruzione del canale di Suez a metà del Diciannovesimo secolo offre alcune lezioni che possono essere utili anche oggi.
- Se i promotori del canale avessero saputo in fase di progettazione i reali costi dell’opera probabilmente avrebbero desistito, e la cosa sarebbe stata ragionevole dal mero punto di vista della sostenibilità e del ritorno sugli investimenti.
- Per i critici esiste una mano “benevola” che nasconde provvidenzialmente alcuni fattori e una mano “maligna” che semplicemente induce a fare scelte sbagliate.
L’incidente che ha bloccato il canale di Suez per sei giorni, concluso ieri con la liberazione della nave Ever Given e ingenti danni per il commercio mondiale, ha rinnovato l’interesse per una delle opere che hanno rivoluzionato i trasporti delle merci, cambiando radicalmente l’assetto economico globale. In tempi di ingenti investimenti strategici destinati allo sviluppo per le future generazioni, la travagliata vicenda della costruzione del canale di Suez a metà del Diciannovesimo secolo offre


