- Andrea ha quarantacinque anni ed è schizofrenico, pacifico, tutti lo conoscono, lui e la sua famiglia. È mercoledì, caldo, caldissimo, Andrea lo trascorre a piazza Umbria, seduto alla panchina di sempre. È il suo recinto magico. Il suo nido.
- Ma Renato, suo padre, è preoccupato. Andrea negli ultimi tempi non vuole curarsi, per questo assieme allo psichiatra che lo tiene in cura si pensa a un ricovero, da attuare anche mediante Tso.
- Quello che accade dopo si sta discutendo dentro un’aula di tribunale. Il processo è al giudizio d’appello. Un dato è certo. Andrea arriva al pronto soccorso ammanettato a pancia in giù sulla barella, con il viso sprofondato nel cuscino, in crisi respiratoria.
Ogni volta che qualcuno viene legato è a rischio la nostra libertà
04 maggio 2021 • 15:05Aggiornato, 05 maggio 2021 • 11:21