La crisi dell’acciaio

Arvedi è il nuovo re di una siderurgia malata di nanismo

  • A 84 anni Giovanni Arvedi, grande vecchio della siderurgia italiana, corona il sogno di diventare il numero uno. Acquista dalla Thyssenkrupp la Acciai Speciali Terni, la più antica acciaieria italiana.
  • Si parla di un prezzo di 700 milioni, quanto ha stanziato due giorni fa il parlamento per tappare l'ennesima falla dei conti dell'Ilva, in cui lo stato paga e il gruppo ArcelorMittal continua a comandare.
  • Lo scenario generale è inquietante. Quest'anno nel mondo sarà consumato acciaio per 1.800 milioni di tonnellate. l'Italia naviga attorno ai 20 milioni di tonnellate, l'1,1 per cento della produzione mondiale.

A 84 anni Giovanni Arvedi, grande vecchio della siderurgia italiana, corona il sogno di diventare il numero uno. Acquista dalla ThyssenKrupp la Acciai speciali Terni, la più antica acciaieria italiana, e porta il suo gruppo a produrre circa 5 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, con un fatturato vicino ai 5 miliardi e oltre seimila dipendenti. Numeri solo indicativi, perché il mercato dell’acciaio è in grande movimento, la domanda e i prezzi da alcuni mesi oscillano paurosamente e inso

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE