Il 2022 CHE VERRÀ

Il senso degli auguri per l’anno nuovo: ritroviamo fede nella nostra innocenza

  • C’è in noi una domanda di giustezza - di giustezza prima che di giustizia - che è più generale e più profonda di ogni sua specifica istanza. Una richiesta muta che dice da sola tutta la forza di questo “esigere”: opere ben fatte, domande ben poste, credenze ben fondate, cose “esatte”.
  • Non ci fidiamo più dell’innocenza dei nostri “perché?”, della purezza delle loro fonti. Abbiamo perduto i loro cercatori e custodi, i filosofi. O almeno, li abbiamo perduti di vista. 
  • Il senso ultimo degli auguri che ci facciamo per l’anno nuovo, che sono auguri di vita nuova, scaturisce ancora dalle profondità di quella domanda. Rinnova la tua giovinezza. Ritrova fede nella tua innocenza. L’anima rivivrà, nell’esattezza delle tue domande.

C’è in noi una domanda di giustezza - di giustezza prima che di giustizia - che è più generale e più profonda di ogni sua specifica istanza. Sete di giustizia, appunto, fame di verità, piacere della bellezza, tarlo dell’esattezza. Questa richiesta muta, che dice da sola tutta la forza di questo “esigere”: opere ben fatte, domande ben poste, credenze ben fondate, cose “esatte”, appunto. Qual è la fonte di questa esigenza? È una fonte “pura”, al punto che possiamo fidarcene e attingere a questo

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