Dopo la raccolta firme per la totale abrogazione della legge e la richiesta di cinque regioni di una cancellazione parziale, tutto è nelle mani della Corte costituzionale, che risolverà i dubbi di costituzionalità prima dell’ammissibilità dei referendum. Se la legge sarà dichiarata incostituzionale, le domande referendarie diventeranno automaticamente inutili
La legge sull’Autonomia differenziata è accerchiata. Tutte le armi costituzionali per annientarla sono attive. Il “campo largo” dell’opposizione ha raccolto oltre un milione e mezzo di firme per promuovere un referendum per la totale abrogazione della legge. Si sono unite cinque regioni (Campania, Toscana, Sardegna, Emilia-Romagna e Puglia) che, oltre all’abolizione totale, ne hanno chiesto l’abrogazione parziale (la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni limitata solo ad alcune



