Vietato rivelare gli incontri

Il Garante si preoccupa troppo della privacy dei lobbisti al ministero

LaPresse
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  • L’Autorità per la privacy scrive al ministero della Transizione ecologica per contestare il decreto con cui, ad agosto 2018, l’allora ministro Sergio Costa introdusse l’obbligo per sé, per i suoi collaboratori e per i dirigenti di rendere pubblici gli incontri avuti con i lobbisti.
  • Tale previsione è ora parte del Codice di comportamento dei dipendenti del ministero e, in caso di mancata attuazione, sono previste sanzioni anche rilevanti.  
  • Tutta questa trasparenza, tuttavia, non sembra piacere all’Autorità convinta che l’eccessiva pubblicità di tali incontri possa violare la privacy di dirigenti e lobbisti. 

Assicurare la massima trasparenza nel processo decisionale è diventato un punto d’onore delle istituzioni europee, a lungo accusate di opacità. Da questo mese, entra in vigore il nuovo accordo istituzionale tra parlamento europeo, Commissione e Consiglio che rende obbligatorio, per i lobbisti, iscriversi in un registro (in precedenza era facoltativo) e, soprattutto, che impone a tutti i decisori di rendere pubblici gli incontri avuti con i lobbisti. Ma mentre a Bruxelles la democrazia fa pa

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