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Autostrade, tutti gli errori della privatizzazione che ora stiamo ripetendo

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  • La scelta dello stato di pagare al concessionario controllato dai Benetton una somma ingentissima (9,1 miliardi) di “buonuscita”, a fronte di comportamenti inaccettabili, è indifendibile. 
  • La privatizzazione delle Autostrade è stata avviata, nel 1999, con logiche regolatorie indifendibili come quella di creare un’impresa dominante “artificiale”, affidando in solido ad un unico concessionario (Autostrade per l’Italia, Aspi) i due terzi più redditizi della rete (3.000 chilometri circa).
  • Non erano presenti economie di scala che giustificassero questa infelice scelta, come è stato rigorosamente dimostrato dal regolatore indipendente dei trasporti (Art, costituito solo anni dopo, e tenuto comunque per altri anni al di fuori del settore autostradale).

Stefano Feltri ha argomentato qui la palese indifendibilità del pagamento al concessionario Benetton da parte dello Stato di una somma ingentissima (9,1 miliardi) di “buonuscita”, a fronte di comportamenti inaccettabili. Una spiegazione certo non tecnica ma verosimile per questa “generosità” potrebbe essere riconducibile a forti sensi di colpa per essere lo Stato risultato sia un controllore connivente, che per aver garantito al concessionario profitti ventennali del tutto incongrui a danno d

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