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Autostrade, tutti gli errori della privatizzazione che ora stiamo ripetendo

LaPresse
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  • La scelta dello stato di pagare al concessionario controllato dai Benetton una somma ingentissima (9,1 miliardi) di “buonuscita”, a fronte di comportamenti inaccettabili, è indifendibile. 
  • La privatizzazione delle Autostrade è stata avviata, nel 1999, con logiche regolatorie indifendibili come quella di creare un’impresa dominante “artificiale”, affidando in solido ad un unico concessionario (Autostrade per l’Italia, Aspi) i due terzi più redditizi della rete (3.000 chilometri circa).
  • Non erano presenti economie di scala che giustificassero questa infelice scelta, come è stato rigorosamente dimostrato dal regolatore indipendente dei trasporti (Art, costituito solo anni dopo, e tenuto comunque per altri anni al di fuori del settore autostradale).

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