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Bielorussia, fenomenologia di un’elezione-truffa a misura di Putin

Tutto come in Russia. Opposizione soffocata, candidati cooptati dalla commissione centrale, migliaia di prigionieri politici: ecco come Lukashenko è stato riconfermato con l’87,6% dei voti. L’unica differenza rispetto a Mosca è che l’autocrate sta pensando a come garantire la successione a suo figlio

Era il 9 agosto 2020 quando il presidente Alexandr Lukashenko fu eletto per la sesta volta alla guida della Bielorussia in un contesto caratterizzato dall’eliminazione dalla competizione politica dei principali avversari politici, alcuni dei quali incarcerati già all’inizio della campagna elettorale. Proprio quel risultato aveva innescato, nelle principali piazze del paese, una serie di proteste, cavalcate dall’estero dalla sfidante Svetlana Tichanovskaja, che erano durate mesi per poi esaurirsi

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