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Cara Meloni, ma che c’entrano i migranti con i ragazzi delle banlieue?

  • La presidente del Consiglio ha stabilito in un’intervista al Corriere della sera un’assonanza ardita tra i barconi del Mediterraneo e le rivolte nelle periferie, di cui sono protagonisti giovani francesi perché lì sono nati, cresciuti e hanno vista tradita la promessa di avere uguali diritti dei bianchi. A causa della crisi demografica, le nostre industrie hanno bisogno di manodopera. 
  • Noi abbiamo sul nostro suolo la seconda generazione di immigrati. La Francia è alla quarta. Se non vogliamo ripetere il loro stesso errore dovremmo smetterla con gli slogan “prima gli italiani” e concedere a chi arriva pari diritti.
  • In caso contrario alimenteremo la rabbia e l’odio di persone ghettizzate, senza speranze e in balia della malavita. Per questo è importante capire la lezione francese.

Un utilitaristico calcolo elettorale, unito al desiderio di occultare l'esito catastrofico del vertice europeo con i suoi alleati sovranisti che hanno bocciato il progetto di una equa distribuzione dei migranti, hanno spinto Giorgia Meloni a un'ardita (eufemismo) analisi della rivolta delle banlieue che stabilisce un'assonanza tra i barconi del Mediterraneo e la Francia che brucia. Ieri, in un'intervista al Corriere della Sera, ha testualmente detto: «Le immagini che arrivano dalla Francia da u

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