Caro professor Draghi, ho una questione personale, ma interessa milioni di connazionali. Da questa mattina, nella regione in cui risiedo, sono aperte alla mia classe d'età le prenotazioni per il vaccino. Non sono un soggetto a rischio. Nella mia classe d'età, in caso di infezione, ci sono 1,5 probabilità su cento di lasciarci la pelle.

Chi ha più di 70 anni ha un rischio cinque volte superiore. Quindi non ho capito se il dovere civico che Lei mi assegna è di precipitarmi a vaccinarmi o di disertare per non "saltare la fila". La comunicazione del governo è confusa.

Il messaggio più chiaro lo dà il generale Figliuolo indossando la mimetica, come se girasse per trincee anziché per assessorati. Siamo dunque in guerra, ma mettersi la mimetica e dare ordini contraddittori evoca il peggior incubo nazionale, Caporetto.

Lei ha detto che entro aprile vuole vaccinare tutti gli over 80. Abbiamo 20 giorni. Sulla base dei dati  del governo vanno inoculate almeno 4 milioni di dosi, 200 mila al giorno. Poi c'è la fascia 70-79. Sono oltre 6 milioni e lei ha detto che vuole vaccinarne "gran parte" entro aprile. Per dare a tutti loro almeno la prima dose entro aprile, vanno fatte 5 milioni di iniezioni, 250 mila al giorno. Solo per proteggere gli anziani come da Lei indicato servono in aprile 450 mila vaccini al giorno. Non sembra che ci sia spazio per vaccinare nessun altro.

Ci aspetteremmo un ordine chiaro: basta scherzi, rastrelliamo gli anziani casa per casa (con o senza mimetica) e vacciniamoli tutti alla velocità della luce, così quasi azzeriamo la mortalità e riapriamo anche i ristoranti: tutti gli altri, fuori dai piedi. Invece, insieme ad altri milioni di miei coetanei, vengo invitato a mettermi in lista. Ma scusi, se mi prenoto lei poi mi tratta male come ha fatto con lo psicologo di 35 anni, peraltro obbligato a "saltare la fila" dal suo decreto legge n. 44 del 1 aprile, articolo 4, comma 1?

Oppure, se rifiuto il vaccino per non rubarlo a un anziano, lei mi svergogna come no-vax? Siamo boomers civilizzati, ci dia un ordine e noi obbediamo. Però ci risparmi l'andazzo di Caporetto, con il generale che si fa vivo solo per dire che la colpa è dei soldati.

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