Dalla vicenda del torturatore libico rimpatriato con volo di stato alla partita personale sui dazi, tutte le mosse scellerate di un governo spaccato e inetto
Leggendo gli atti del Tribunale dei ministri, i lettori di Domani non si sono stupiti della gravità dello scandalo Almasri, perché fin da principio è stato raccontato da questo giornale per quello che è: un gigantesco depistaggio di Stato, messo in piedi per nascondere l’abuso di potere con cui il governo italiano ha restituito alle autorità libiche un generale sanguinario. Un miliziano considerato dalla Corte penale internazionale che ne chiedeva l’arresto un criminale di guerra, torturatore se



