È sbagliato sostenere che le reazioni indignate alla partecipazione di Caffo a Più libri Più liberi violino il suo diritto di parola. Non solo perché qui la dimensione penale non è rilevante, ma anche perché il diritto di parola non comporta un diritto di essere ascoltati o di poter parlare in ogni caso
L’invito di Leonardo Caffo da parte di Chiara Valerio alla fiera Più libri Più liberi ha creato una miriade di reazioni (giustamente) indignate vista l’inopportunità di invitare una persona in attesa di giudizio per maltrattamento all’interno di un festival dedicato alla memoria di Giulia Cecchettin. La reazione di Chiara Valerio si è appellata al diritto di parola di una persona che è in attesa di sentenza definitiva. La maggioranza delle risposte ha correttamente fatto notare che la questione



