Non si può essere allo stesso tempo contro i vaccini obbligatori e contro il confinamento (o lockdown). La destra italiana contraddice sé stessa assumendo le due posizioni al contempo. Tutto ciò è oggettivamente contraddittorio: se si vuol essere liberi dalle regole su chiusure, mascherine, distanziamento sociale e così via, occorre vaccinarsi. È l’unico modo attualmente disponibile, anche perché, rammentiamolo, per il Covid ancora non esiste cura. Se invece non ci si vuol vaccinare, occorre sottoporsi al confinamento e a tutte le conseguenti restrizioni, allo scopo di non ammalarsi e di non contagiare gli altri. Tertium non datur. Le incoerenze della destra italiana rivelano soltanto il suo opportunismo che certamente gli elettori le faranno pagare.

Ci sono poi i “no vax moderati”, cioè chi non è in via di principio contro i vaccini ma vorrebbe aspettare anni per essere rassicurato su eventuali effetti secondari. Pensano che gli attuali vaccini siano stati elaborati in un tempo troppo ristretto. A costoro va detto che i tempi della ricerca si accorciano sempre ma anche che altri vaccini, come l’antipolio o l’antivaiolo, furono sperimentati in maniera molto più artigianale e grossolana. Eppure furono efficacissimi.

Ci sono poi coloro che ce l’hanno con Big Pharma: i giganti della produzione farmaceutica che speculano sul prezzo dei medicinali mantenendo segrete le formule. È vero che esiste una complicità tra tali grandi aziende che mirano a immorali super-ricavi, ben oltre i costi della ricerca. È lo stesso atteggiamento delle aziende di Big Oil che speculano sul prezzo del carburante e inquinano. Ne siamo coscienti ma non per questo non usiamo l’automobile o l’aereo anche se cerchiamo di limitarci, ci battiamo per le rinnovabili e per prezzi più bassi. Così anche con Big Pharma: ora per molti farmaci ci sono i generici e i prezzi si abbassano. È ciò che sta avvenendo anche per i vaccini. La battaglia globale per la trasparenza sulla ricerca, produzione e distribuzione dei vaccini va assolutamente fatta. Sappiamo quanto sono potenti le lobby e quanti soldi girano attorno alle medicine (tutte le medicine, nessuna esclusa): a questo deve corrispondere un atteggiamento maturo e battagliero, non un ripiegamento scettico e autoreferenziale su di sé (non mi fido e quindi non lo faccio…).

Infine c’è che sostiene che la vaccinazione di massa aumenti il controllo sulla popolazione e così via. Ma anche fare la carta d’identità o la patente aumenta il controllo e soprattutto possedere un cellulare. Sarebbe invece urgente pensare all’Africa che è ancora senza vaccini. Molti no-vax dicono di attendere l’immunità di gregge: dovrebbero sapere che essa si raggiunge solo quando circa il 70 per cento della popolazione mondiale sarà vaccinata. Questo discorso sull’Africa vale per tutti: nessuno può illudersi, come disse papa Francesco il 27 marzo dell’anno scorso in una piazza San Pietro vuota e spettrale, di poter «rimanere sano in un mondo malato».

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