Per definizione, ma anche con un occhio educato alla storia, qualsiasi battaglia per i diritti delle persone: bambini, anziani, donne, generi diversi discende da una concezione liberale. Quel liberalismo ha talvolta fatto fatica ad affermarsi nei partiti di sinistra che hanno spesso anteposto ai diritti “civili” batterie di diritti sociali.

Lo hanno fatto perché convinti che nel loro seguito, diciamo con una tremenda semplificazione, la classe operaia, che i diritti sociali dovessero essere perseguiti prima e più dei diritti civili, fosse una posizione prevalente.

Certamente, non è facile argomentare, a fronte di un diffuso e persistente disagio economico, che è giusto e opportuno non dimenticare e non svalutare l’importanza dei diritti delle persone.

Questa argomentazione diventa più facile e meglio praticabile laddove la destra sia, da sempre, costitutivamente, assai poco propensa ad ampliare gli spazi di libertà e mostri con frequenza e costanza il suo volto più arcigno, omofobo, punitivo.

 Troppi esponenti della destra, con toni anche religiosi, non solo difendono posizioni bigotte e reazionarie, è un loro diritto, ma pretendono di imporle agli altri, a tutti.

Il pluralismo non è mai stato il forte delle destre. Il riconoscimento delle diversità, neppure.

L’accettazione di una pluralità di stili di vita, di sessualità e di congedo dalla vita, nessuno dei quali contrasti e metta a rischio quel che ciascuno di noi ritiene preferibile, non è nelle corde della maggioranza delle donne e degli uomini che si collocano a destra nel nostro paese.

Più di altri nella sinistra, la neo-segretaria del Partito democratico Elly Schlein sembra decisa ad affrontare la sfida con la destra al governo anche sul piano dei diritti delle persone. È una buona notizia.

Però, qualcuno a sinistra nonché i soliti saccenti commentatori che pretendono dare la linea ad un partito che, comunque, non apprezzano e non votano, ritengono la scelta di Schlein erronea e controproducente, secondo loro, lodata soltanto dai borghesi delle Ztl (mio luogo di residenza).

Siamo alle solite argomentazioni. Si tratta di diritti che riguardano minoranze (ma quelli sono proprio i diritti che i democratici debbono proteggere e promuovere).

Antagonizzano i cattolici (sulla entità delle cui “divisioni” belliche e della non disponibilità nutro seri dubbi).

Non serviranno a recuperare voti popolari, anzi ne faranno perdere. A mio avviso, le battaglie di civiltà si combattono ogni volta che c’è l’occasione. Dunque, adesso.

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