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Col bonus monopattini abbiamo inventato le file digitali

  • Il triste e frustrante rito italiano del click day si è riproposto per il bonus mobilità, con l’omaggio di inevitabili disfunzioni di sistemi telematici presi d’assalto per l’ultima riffa di Stato;
  • Una misura non particolarmente prioritaria pur se non iniqua ma che è parte del fatale marketing politico e dei tempi verniciati in verde che corrono;
  • C’è tuttavia anche qualche elemento positivo, in questo rito di autoflagellazione collettiva perfettamente evitabile. Ad esempio, l’investimento sul sistema pubblico di identità digitale. Per la razionalità e la pianificazione, ci attrezzeremo.

Il solito caotico teatrino sul cosiddetto bonus mobilità, con sito non accessibile per eccesso di accessi, problemi allo Spid  ma soprattutto con la formula assurda del click day, cioè chi prima arriva meglio alloggia, è l’abituale rappresentazione del modo in cui questo paese cerca di entrare nella meravigliosa era digitale: a calci nel fondoschiena e in coda, come ai bei vecchi tempi delle file fisiche. Sarà forse per dimostrare che c’è tradizione nell’innovazione, ma questa protervia nel

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