E’ vero che viviamo in tempi interessanti, ma sicuramente non sono semplici. Soprattutto perché, a differenza di ciò che sembra, il peggio non è affatto passato, anzi, sta per arrivare. Infatti, nonostante la pandemia, non ancora finita, la guerra, appena iniziata, e la crisi economica, dietro l’angolo, in questi giorni si avvicina quella che rappresenta una vera e propria tragedia per milioni di italiani: i matrimoni estivi. I matrimoni, l’unica cosa che non ci era mancata in tempi lockdown, l’unica cosa che non abbiamo rimpianto neanche per un giorno.

E sì, tutti abbiamo silenziosamente gioito quando la coppia di nostri amici del cuore ci diceva, straziata, che avrebbe dovuto annullare e rimandare la cerimonia a data da destinarsi. “Mi dispiace”, abbiamo detto. Mentre dentro di noi facevamo la Ola. 

E’ stato un breve ma intenso momento di pace. Niente dall’alba alla notte, niente risotti stopposi ai frutti di mare, niente nausea per l’odore di fiori troppo forte in chiesa, niente dolore ai piedi a fine giornata, niente regali. Abbaimo avuto i nostri anni di pace. Ma loro sono tornati. Ineluttabili come le tasse, e altrettanto sgraditi tranne che per pochi esaltati.

Già per strada si possono osservano le prime vittime di questa tremenda usanza: poveri innocenti che in questi giorni hanno ricevuto il fatidico invito alla cerimonia. Li vedi girare disperati per le vie del centro, alla ricerca di uno straccio, che non costi quanto tre stipendi, da indossare una domenica di maggio e mai più nella vita, nella speranza che quel giorno almeno non piova, ma sapendo già che grandinerà. 

Stuoli di corpi che camminano con sguardi persi nel vuoto e nella domanda: “questo mese pagare la bolletta o versare una cifra decente per il regalo di nozze?”

Gente che invoca il divino potere del ghosting per evitare la fatidica giornata universale del rompimento di coglioni. 

Ecco qualche suggerimento per riuscire a sopravvivere a questo evento nefasto:

  1. Non andare. Uno dei rimedi più antichi ed efficaci per sopravvivere ad una cerimonia nuziale è: non andare. Certo, se volete mantenere un minimo di rispetto la cosa migliore sarebbe trovare una scusa verosimile per non presentarsi, senza far sospettare che ve la siate scampata con un sotterfugio. In questo caso meglio utilizzare la scusa universale per il pacco del 2022: il Covid. Millantate tosse, febbre ed una eventuale positività e scamperete la tortura. Certo, dovrete poi effettivamente stare chiusi in casa 10 giorni per non far venire a nessuno il sospetto che mentivate, o, peggio che siate un irresponsabile untore. Ma sempre meglio passare dieci giorni di clausura che andare ad un matrimonio. 
  2. Ubriacarsi. Mi rendo conto che forse non è il consiglio più ragionevole e salutare che si possa dare, ma anche le nostre nonne suggerivano che affrontare un matrimonio da sobri sia più un atto di masochismo che di coraggio. Quindi cominciate la giornata con uno shottino di tequila e niente potrà andare storto. 
  3. Fare amicizia. Sembra incredibile ma le cerimonie sono un’ottima occasione per fare amicizia: basterà individuare chi, nella sala, sta odiando quel momento tanto quanto voi, avvicinarsi, ed iniziare a progettare il piano di fuga subito dopo il taglio della torta. 
  4. Perdere la dignità. Ognuno, almeno una volta nella vita, deve aver perso la dignità ad un matrimonio. Sta scritto nel grande libro sacro delle “Figure di merda da fare prima di morire”. Potrebbe essere la vostra occasione, non fatevela sfuggire. Se volete qualche suggerimento per attuare questa idea ecco alcuni spunti: criticare il vestito della madre della sposa; rovesciare la torta nuziale sulla sposa; fare una battuta indiscreta sui tradimenti dello sposo; farsi il padre dello sposo, o il fratello, o lo sposo; bestemmiare a caso. 
  5. Deprimersi. Avvilirsi pensando agli errori della propria vita ad un matrimonio è molto più facile di quanto si pensi. Basta soffermarsi a guardare la gioia dipinta sui volti tirati degli sposini per ripensare immediatamente a tutti gli errori della propria e mettersi a piangere tutte le proprie lacrime, sembrerete pure persone sensibili che si commuovono dinnanzi a tanta felicità. Quando mai vi ricapita di poter piangere in libertà, davanti a tutti, senza essere giudicati? 

Buon divertimento. 

© Riproduzione riservata