- A Trump o si crede senza riserve o non si crede affatto. Non consente vie di mezzo. La fede, non la fiducia, è il legame che ha stabilito con i suoi seguaci, una fede cieca.
- Lo si è visto nel corso dell’assalto al Congresso: gli hooligan urlavano le stesse cose che Trump stava dicendo da mesi: che lui era il presidente “vero”, solo lui.
- La rappresentanza populista è fondata su un principio molto chiaro: incorporazione del popolo – quello “vero”—nella figura, nelle parole, nella narrativa del leader, che è uno e sta sopra il partito.
Donald Trump ha tirato troppo la corda. Anche tra i maggiorenti del partito Repubblicano, a partire dal suo vice Mike Pence, la sua condizione è molto precaria; con l’eccezione di alcuni tra loro, come Ted Cruz, che spera forse di prendere il posto del tycoon alla guida di quella fetta – larga, per la verità – di elettori che crede che le elezioni siano state rubate. Ma per ora Trump è alle corde, e la discussione è a questo punto se processarlo “per incapacità” a esercitare la sue funzioni, s


