Commenti

Come interpretare l’impatto dell’inflazione sui conti pubblici nel Def del governo Draghi

  • Non ci sono grandi sorprese nel Def. A fronte di una crescita più bassa, il governo è riuscito a metter da parte quasi 10 miliardi per contrastare il caro energia, confermando un graduale sentiero di riduzione nei rapporti di finanza pubblica.
  • Sorprende invece come molti commentatori abbiamo male interpretato l’effetto dell’inflazione.
  • Poiché è quasi tutta di natura importata, il deflatore del Pil rimarrà molto più basso rispetto alla crescita dei prezzi al consumo, impattando meno positivamente sulla crescita nominale e sulla dinamica del debito. Inoltre, la crescente quota di debito indicizzata all’inflazione anziché al deflatore, appesantirà la spesa per interessi.

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE