- L’Italia che soffre di più ha bisogno di risposte: ora. Si dovrà poi passare da politiche solo distributive a politiche redistributive.
- Bisognerà colpire però non i dipendenti che hanno come unica colpa quella di non aver perso il lavoro (in base alla logica “mal comune mezzo gaudio”), ma le vere sperequazioni di ricchezza del paese.
- Servirà legare il presente al futuro, con una progettualità di lungo corso e un nuovo welfare che affronti di petto le diseguaglianze.
Ci sono tre Italie nella pandemia, tre paesi nel paese che guardano alla crisi sanitaria e sociale da prospettive divergenti. Non corrispondono alle zone distinte per colore in base al rischio epidemiologico – le zone gialle, arancioni o rosse – né riproducono le tradizionali divisioni di classe. C’è l’Italia che ogni mattina, ovunque si trovi e a prescindere dall’andamento della curva dei contagi, si alza per andare al lavoro. Sono i lavoratori e le lavoratrici della sanità, della scuola d



