L’approccio sbagliato

La Conferenza sul futuro dell’Europa è stato un esperimento tecno-populista

  • Si è chiusa il 9 maggio in pompa magna a Strasburgo la Conferenza sul futuro dell’Europa, inaugurata un anno fa per rafforzare la legittimità democratica dell’Unione europea, coinvolgendo direttamente i cittadini in una grande riflessione continentale sul suo, cioè sul loro, futuro.
  • È stato il frutto della concezione fondamentalmente tecnopopulista di democrazia che sta alla radice dell’Unione europea. Essa si concreta in un’idea di “democrazia deliberativa” che aggira e minimizza i meccanismi tradizionali della rappresentanza politica, in particolare il ruolo centrale dei partiti e dei parlamenti.
  • Al cuore della Conferenza si è infatti scelto di porre quattro comitati (panels) composti ciascuno da 200 cittadini sorteggiati e invitati a formulare proposte di riforma dell’Unione europea in un ambiente deliberativo altamente artificiale e controllato.

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