- Conte porta in Consiglio dei ministri una richiesta di costruire un governo personale e parallelo, libero dal controllo del parlamento e anche da quello del Quirinale, alla vigilia della sua prima prova parlamentare.
- Un voto irrilevante nel merito è stato trasformato in una specie di questione di fiducia sulla sopravvivenza del governo dalle dinamiche interne ai partiti: mercoledì si vota la risoluzione sulla riforma del fondo salva stati Mes.
- Se mercoledì Conte vince, avrà quei “pieni poteri” che Matteo Salvini aveva soltanto sognato. Non per tormentare poveri migranti salvati in mare, ma per gestire il più colossale flusso di denaro pubblico dai tempi del piano Marshall.
Giuseppe Conte pare aver frainteso la natura del suo ruolo: è il presidente del Consiglio dei ministri, non un commissario straordinario onnipotente, e i 209 miliardi in arrivo dall’Unione europea servono alla next generation, la prossima generazione, non a consolidare il suo potere. Il Consiglio dei ministri di ieri è stato interrotto dalla notizia della positività della ministra Luciana Lamorgese al Covid (auguri di pronta guarigione), meglio cogliere questa pausa per riflettere sulle informaz



