Evitare la guerra fredda

Così Draghi si propone come mediatore con la Cina

21 June 2021, Berlin: German Chancellor Angela Merkel (l, CDU) and Mario Draghi, Prime Minister of Italy, arrive for their press conference at the Federal Chancellery. Draghi is in Berlin for his inaugural visit. Photo by: Odd Andersen/picture-alliance/dpa/AP Images
21 June 2021, Berlin: German Chancellor Angela Merkel (l, CDU) and Mario Draghi, Prime Minister of Italy, arrive for their press conference at the Federal Chancellery. Draghi is in Berlin for his inaugural visit. Photo by: Odd Andersen/picture-alliance/dpa/AP Images
  • Il premier Draghi ha incontrato la cancelliera uscente Angela Merkel con un obiettivo di fondo: ritagliarsi entro settembre, data delle elezioni tedesche, un ruolo di mediatore nei delicati rapporti tra gli Stati Uniti di Biden e l’Unione europea del dopo Merkel rispetto alla Cina di Xi Jinping.
  • Un obiettivo ambizioso? Non proprio. Il comunicato finale del G7 in Cornovaglia era pieno di forti richiami a Pechino sul rispetto dei diritti umani, sulla condanna del lavoro forzato degli uiguri, sulla concorrenza sbilanciata nel commercio globale e sulla mancanza di trasparenza sulle origini della pandemia nei laboratori di Wuhan.
  • Ma la Germania e l’Italia hanno ottenuto di attenuare, al G7, le dure richieste americane per una sfida dai toni da nuova “Guerra fredda” al sistema autoritario della Cina ricordando che ci sono aree, come la lotta al cambiamento climatico, dove la cooperazione deve cedere il passo alla competizione.

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE