In attesa della revisione

Così il troppo potere alle regioni ha generato il caos sul piano vaccinale

  • L’attuale piano vaccinale è in buona parte demandato al livello regionale. Alle Regioni è stata altresì rimessa finora l’esatta determinazione del perimetro delle categorie da vaccinare, come quella degli «altri servizi essenziali», in cui sono state incluse persone in maniera discrezionale e poco chiara.
  • Erano previsti controlli per garantire coerenza tra piano nazionale e piani regionali. Eppure le Regioni finora hanno proceduto in ordine sparso, anche con differenze di efficienza. Il Commissario per l’emergenza potrebbe esercitare poteri sostitutivi, ma finora non l’ha fatto.
  • L’aggiornamento del piano vaccinale prevede, tra l’altro, una più puntuale definizione delle categorie «estremamente vulnerabili», l’eliminazione la generica dicitura «altri servizi essenziali» e la possibilità di vaccinare all'interno dei posti di lavoro.

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