- Dovendo condensare in una formula ciò che in queste settimane sta accadendo, direi che stiamo passando dal tempo delle crisi permanenti al tempo delle catastrofi incombenti.
- La catastrofe si va configurando come la forma stessa del nostro tempo, ma anche come la fine della sua rappresentabilità.
- Ricondotta alla sua etimologia, “catastrofe” non è un termine solo negativo. Significa mutamento di stato, non di qualcosa, ma dell’insieme. Questo vuol dire che solo una politica radicalmente rinnovata, non nelle sue tattiche, ma nelle sue strategie, e prima ancora nelle sue categorie, nei suoi presupposti, nei suoi valori, può fronteggiare la catastrofe. Ma il tempo stringe.
Dovendo condensare in una formula ciò che in queste settimane sta accadendo, direi che stiamo passando dal tempo delle crisi permanenti al tempo delle catastrofi incombenti. Se si confrontano le tre ultime crisi – quella economica del 2008, quella pandemica del 2020 e quella bellica attuale, la differenza salta agli occhi. Intanto va detto che, andando indietro nel tempo, l’intera modernità è dominata dalla ricorrenza delle crisi. Si potrebbe dire che essa stessa sia il risultato di continue



