- Nelle sale cinematografiche della Repubblica Popolare della Cina Shanghai ha iniziato a sopravanzare Hollywood nella conta degli incassi.
- S’è innescato il circolo causale per cui i produttori di quell’enorme Paese possono “pensare in grande”, investire in proporzione e farsi sotto in ogni angolo del mondo a contendere agli Usa il bottino degli incassi.
- Nel contempo, la logica delle piattaforme a pagamento, a partire da Netflix sta intaccando la prevalenza dell’inglese come lingua base e fattore di vantaggio per il mondo produttivo anglo americano.
L’Economist è attento a soppesare ogni variazione di peso e di influenza dell’Occidente liberale e, non da ultima, la forza del potere narrativo, detto soft power, che consolida il dominio senza uso di bombe dal cielo o di scarponi sul terreno. Questo tipo di potere è appartenuto negli ultimi cent’anni e per intero all’anglosfera attraverso la produzione Hollywoodiana, lo star system e lo show business. Ma nulla è eterno e tutto può cambiare, tant’è che proprio l’Economist segnala due radic



