- Tra le vicende che hanno lasciato un segno in questa strana settimana politica ci sono senza dubbio gli insulti social a Liliana Segre, colpevole soltanto di aver ricevuto una dose di vaccino.
- L’indignazione generale per questo odio che rielabora un antisemitismo presente anche in generazioni che si sperava ne fossero immuni, ha trascurato un aspetto di questa vicenda: lo strumento attraverso cui l’odio si diffonde, cioè le piattaforme digitali.
- L’odio social non è soltanto un prodotto di qualche mente disturbata, ma è il carburante di quel capitalismo digitale che sta corrodendo le nostre democrazie.
Tra le vicende che hanno lasciato un segno in questa strana settimana politica ci sono senza dubbio gli insulti via social a Liliana Segre, colpevole soltanto di aver ricevuto una dose di vaccino. L’indignazione generale per questo odio, che rielabora un antisemitismo presente anche in generazioni che si sperava ne fossero immuni, ha trascurato un aspetto della vicenda: lo strumento attraverso cui l’odio si diffonde, cioè le piattaforme digitali. Se si guarda la faccenda dal cinico punto di v



