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Dal Recovery Fund a Casaleggio e le sigarette: il problema è la segretezza

E' vero che "sapere è potere", però è meglio sapere molto in tanti che poco da soli. Anche un bambino di sei anni, penserete voi, capisce queste banalità. Vero, a meno che non diventi un politico.

La discussione su come investire i 209 miliardi del Recovery plan viene condotta in gran segreto da pochissimi signori che si sentono perciò un coso e mezzo.

Il caso Philip Morris-Casaleggio denuncia lo stesso problema. I parlamentari M5S non cooperano, nemmeno tra loro. L'ex ministra della Salute Giulia Grillo (M5S) fa sapere (adesso) che l'hanno fatta fuori perché contraria alla linea del suo partito di abbassare le tasse alle sigarette senza combustione della Philip Morris.

Da una parte il frastuono della notizia (non nuovissima) che Davide Casaleggio otteneva contratti dalla Philip Morris mentre il Movimento Cinque stelle riduceva le tasse sulle sigarette Iqos. Dall'altra il silenzio in cui il governo  prepara il cosiddetto Recovery Plan per ottenere dalla Commissione europea i famosi 209 miliardi. I due fatti,  acusticamente diversi, sono legati da un'analogia utile a capire la china discendente dell'Italia. Luca De Biase, acuto esploratore della galassia informa

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