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Dare al governo il compito della “salvezza” è un inganno

  • Il generatore automatico di iperboli politichesi ha infine prodotto l’espressione “governo di salvezza nazionale”, ripetuta oggi anche dal dimissionario Giuseppe Conte.
  • Ci si domanSarebbe però un errore ridurre la faccenda a una nota di costume sui mutamenti del linguaggio. La questione è politica, nel senso che riguarda i limiti di ciò che la politica può realisticamente permettersi di promettere, senza scadere nella pubblicità ingannevole di soluzioni di levatura apocalittica.
  • Sarebbe però un errore ridurre la faccenda a una nota di costume sui mutamenti del linguaggio. La questione è politica, nel senso che riguarda i limiti di ciò che la politica può realisticamente permettersi di promettere, senza scadere nella pubblicità ingannevole di soluzioni di levatura apocalittica.

Il generatore automatico di iperboli politichesi ha infine prodotto l’espressione “governo di salvezza nazionale”, ripetuta oggi anche dal dimissionario Giuseppe Conte. La formula supera con slancio tutte quelle precedenti per designare un esecutivo che tenta di raccogliere i cocci. I governi sono stati tecnici, di scopo, di larghe intese, di transizione, di coalizione, di minoranza, del presidente, poi di unità nazionale e infine, in tempo di pandemia, perfino di “salute pubblica”, espressione

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