I tre partiti di destra faticano a trovare candidati comuni per le prossime elezioni amministrative. Non è una novità. Anche nel passato si erano impantanati su veti incrociati fino a presentare, in qualche caso, liste in competizione, affondandosi reciprocamente. Lo stallo di questi giorni non deve però indurre a conclusioni affrettate su una possibile crisi di quello schieramento.

Il contesto locale non è mai stato favorevole alle convergenze tra i partiti di destra perché in queste competizioni manca il cemento ideologico.

Votare per un sindaco non scuote più di tanto le paure e le idiosincrasie dei sostenitori di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Con uno strano strabismo analitico si attribuisce alla sinistra un atteggiamento ideologico in politica, mentre in Italia avviene esattamente il contrario.

L’elettorato di destra scatta all’unisono quando si toccano corde profonde del suo universo valoriale, mentre rimane in sonno di fronte a temi concreti e al pragmatismo tipico delle questioni locali. Questo perché, fin dai tempi della discesa in campo di Silvio Berlusconi, è stato nutrito da una contrapposizione radicale ed emotiva alla sinistra e, soprattutto, ai “comunisti”, spauracchio che continua a essere agitato dai media di quell’area.

La ragione più profonda per votare a destra è di tipo oppositivo e difensivo. Si esprime nel contrasto ad una possibile vittoria dei nemici che imporrebbero tasse giugulatorie, limiterebbero la libera iniziativa, farebbero arrivare milioni di immigrati, tollererebbero droga e criminalità, e via di questo passo.

Anche se i dirigenti litigano per difendere le proprie rispettive zone d’influenza, poi gli elettori accorrono al momento decisivo. Che non si manifesta a livello locale, bensì a livello nazionale.

Avendo a portata di mano la vittoria – per quanto le urne siano lontane e i sondaggi possano essere clamorosamente smentiti – i partiti eviteranno di dividersi visto l’idem sentire dei loro sostenitori su quasi ogni tema. Ed è illusorio che Forza Italia possa defezionare: i suoi elettori condividono praticamente tutto delle posizioni degli alleati (con solo qualche scrupolo su diritti civili ed Europa).

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