- l’Italia si caratterizza da trent’anni per un centro-destra anomalo rispetto agli altri paesi occidentali: apertamente ostile, o indifferente, alle regole della democrazia liberale.
- Oggi la situazione non è cambiata: lo testimoniano le alleanze di Meloni e Salvini ma, in misura minore, anche la proposta di Giorgetti sul semi-presidenzialismo “di fatto”. Anche Berlusconi e, più di recente, Renzi rappresentano anomalie.
- Tutto ciò impedisce il buon funzionamento del bipolarismo e carica di maggiori responsabilità il Partito democratico.
L’Italia si caratterizza da decenni per l’accondiscendenza verso una destra che è apertamente ostile, o indifferente, alle regole della democrazia liberale. Si tratta di un’anomalia rispetto a tutto il resto dell’occidente e che ci accomuna, semmai, ai paesi dell’Europa orientale (e anche per questo dovrebbe farci riflettere). Il primo a rompere gli argini è stato Silvio Berlusconi, allora imprenditore milanese vicino al partito socialista. Il 23 novembre 1993, ha dichiarato che al ballottag



