- E’ una ben strana idea di giustizia quella tanto diffusa in Italia in base alla quale soltanto una sentenza di condanna rende, a posteriori, un’azione giudiziaria legittima.
- La procedura penale stabilisce – e per fortuna – diversi livelli: un giudice stabilisce se ci sono i presupposti per le misure cautelari, un altro se ci sono quelli per un processo, un altro ancora per la condanna.
- Il lato paradossale del garantismo al quale si è convertito Di Maio, è che rinnega la legittimità del giudizio politico, prevede che sia impossibile formarsi un’opinione degli eventi al di là del verdetto binario del tribunale.
C’è sempre grande entusiasmo ogni volta che il Movimento Cinque stelle rinuncia a uno dei suoi temi fondanti: si parla di normalizzazione, incivilimento, di fine dell’ingenuità, che si tratti di scontrini, scissioni, poltrone o condanne. L’ultima svolta è quella del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex capo politico ma tuttora figura di riferimento, che scrive una lettera al Foglio: «Mai più gogna, chiedo scusa», questo il titolo che ben rispecchia il contenuto. Il caso è quello dell’ex si



