- Gli anni della della grande crisi finanziaria 2009-2012 furono il risveglio dall’illusione che il solo aderire all’area valutaria comune avesse eliminato le divergenze tra le economie europee. Non esisteva più il premio per il rischio, il tempo e la fiducia avevano per tutti lo stesso valore.
- Alcuni, più di altri, con le loro scelte politiche cercavano di godere di questa sorta di pasto gratis: avrebbe pagato qualcun altro. Nel tempo, nello spazio, nella società. Una traslazione dei costi perpetua, che poi, vuol dire irresponsabilità.
- Fino a quando ci si siamo resi conto che le leggi della fisica non erano mutate, esisteva ancora il tempo e aveva un valore diverso dato il suo utilizzo o spreco.
«Nell’ambito del nostro mandato faremo tutto il necessario per preservare l’euro. E credetemi, sarà abbastanza». Ho sempre pensato che la parte importante della celebre frase di Mario Draghi del 26 luglio di dieci anni fa fosse, e sia tuttora, la seconda. Quella che tutti citano, quando la citano, quasi con noncuranza, come il basilico messo alla fine su un piatto di spaghetti al pomodoro, che potresti non metterlo e mangiare bene comunque, ma non sarebbe la stessa cosa: «And believe me, it w



