- Con la fine dello stato di emergenza non è più obbligatoria l’applicazione di protocolli anti-contagio nei luoghi di lavoro. Ma la loro osservanza continua a esonerare l’imprenditore da responsabilità in caso di contagi.
- Alcune regole contenute nel protocollo sottoscritto da governo e parti sociali nell’aprile 2020, rivisto nell’aprile 2021, sono obsolete, mentre dovrebbero costituire espressione della migliore e più aggiornata scienza e tecnologia.
- Affinché il protocollo rappresenti uno “scudo” per l’imprenditore, ma soprattutto un’efficace tutela per i lavoratori, dato anche il perdurante livello elevato dei contagi, è necessario aggiornarlo. Il rischio è che i dubbi e le incertezze che il testo solleva siano risolti nei tribunali.
Con la fine dello stato di emergenza nazionale da COVID-19 sono venute meno le norme di alcuni decreti che imponevano il rispetto dei protocolli e delle linee guida di sicurezza anti-contagio nello svolgimento delle attività economiche e produttive, prevedendo come sanzione la sospensione dell’attività fino al ripristino di condizioni di sicurezza. Tra i protocolli da applicare obbligatoriamente c’era quello relativo a misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-



