- Per quale motivo l’élite che guidò la ricostruzione e lo sviluppo impetuoso di quegli anni non ha avuto eredi?
- Perché non si è sviluppata una classe cosciente del suo compito e dei suoi “doveri” verso la collettività nazionale, e si è invece rifugiata nel perseguimento del suo interesse particolare?
- E perché, sul piano politico, i partiti laici e la componente anch’essa laica della Dc si sono dissolti senza lasciar quasi traccia?
Uno splendido articolo di Ernesto Galli di Loggia sul Corriere della Sera di ieri, prendendo spunto dall’autobiografia di Andrea Carandini, ripropone il tema del ruolo, e dell’assenza, della classe dirigente italiana. La storia italiana, Galli della Loggia ce l’ha insegnato nei suoi scritti, si è mossa tra formalismi e sregolamenti di passioni, tra acquiescenze e rivolte. Non si è creato un humus cultuale in cui la responsabilità personale e il perseguimento di obiettivi collettivi prosperass


