Draghi e Mattarella per sempre?

Il pericolo di un governo che  non risponde più ai partiti

  • La sospensione della politica decretata quando Mattarella incaricò Draghi al di fuori di ogni “formula politica“, non può che essere temporanea. Prima o poi, meglio prima che poi, il governo deve essere indirizzato da una maggioranza politica, espressione della volontà dei cittadini, non di chi benevolmente giudica quale sia il nostro interesse.
  • Già si vedono i contraccolpi di una maggioranza “innaturale”. Non è concepibile che un partito – la Lega – voti contro un provvedimento del governo e tutto continui come prima.
  • Se non c’è un chiarimento politico, significa che il governo si ritiene indipendente dalle valutazioni dei partiti.

La classe dirigente è ancora affetta dallo stesso strabismo che la colse un decennio fa quando idolatrò il governo di Mario Monti, e in ispecie la sua figura. Azioni e valutazioni di allora si attagliano alla situazione odierna. Per esempio, l’invocazione di un intervento salvifico del presidente della Repubblica, ora per restare al Quirinale, allora per salvare il paese dal naufragio a cui lo portava il governo Berlusconi; il sospiro di sollievo per un governo di tecnici e super-partes soste

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