- Secondo la bozza di linee guida per il controllo del green pass nella pubblica amministrazione, il lavoro a distanza non è giustificato per chi è privo della certificazione verde, poiché ciò eluderebbe l’obbligo di possesso sancito dalla legge. Non ci si spinge a pensare che ciò implichi controlli anche per chi lavora a distanza, al fine di contrastare altre condotte comunque elusive, ma il dubbio resta.
- Le verifiche delle certificazioni vanno fatte, salvo eccezioni, da dirigenti, che quindi impiegheranno in quest’attività parte del proprio tempo di lavoro, prezioso anche perché ben retribuito. Ciò risponde a una visione del dirigente che, oltre a gestire e supervisionare, deve anche controllare materialmente i sottoposti.
- Le linee guida sembrano consentire minore flessibilità nell’organizzazione dei controlli rispetto al decreto-legge, ma forniscono un’indicazione importante circa le verifiche a campione (su almeno il 30% del personale) che potrà essere mutuata anche nel settore privato.
Nel decreto legge che ha previsto l’operatività dell’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro dal 15 ottobre era stata preannunciata l’emanazione linee guida, per definire le modalità organizzative delle verifiche nel settore pubblico, da adottare con decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e della salute. La bozza di tali linee guida solleva alcune perplessità. Può essere utile trattarne, data l’imminente scadenza di



