Il dovere di consolidare

Ecco perché alla fine Mario Draghi deciderà di restare a palazzo Chigi

  • Draghi teme giustamente che se dovesse porre termine alla sua esperienza di governo adesso, il paese intero, il “sistema paese” tornerebbe indietro e non riuscirebbe neppure a mettere a buon frutto le riforme fatte, meno che mai completare quelle già lanciate.
  • Non sarà, dunque, soltanto il senso dello Stato che lo spingerà a mantenere le redini del governo.
  • Sarà la convinzione che nelle condizioni date, in Italia e in Europa, ha il dovere “repubblicano” di non destabilizzare, ma di consolidare

«Il governo c’è fin quando fa». Le dimissioni di Draghi la scorsa settimana erano motivate dalla convinzione che le convulsioni di quel che rimane del Movimento Cinque stelle impedissero la prosecuzione dell’azione di governo. Sbagliano tutti colore che attribuiscono grande, addirittura decisiva importanza ad uno scontro di personalità Draghi contro Conte (incidentalmente, non c’è partita). Probabilmente, l’assolutamente straordinaria mobilitazione in Italia e all’estero a favore della perm

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