Commenti

Enrico Giovannini al ministero delle Infrastrutture è un grande punto interrogativo

  • Ha legato la sua attività degli ultimi anni all'Alleanza per lo Sviluppo sostenibile (Asvis) che accompagna l'attuazione dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
  • Rimane per adesso ignoto il suo mandato sulla questione centrale del ruolo delle grandi opere nell'agenda del Recovery Plan. Cambierà i piani lasciati da Paola De Micheli o confermerà le colate di cemento in arrivo?
  • Il ponte sullo Stretto non è né urgente né decisivo ma riveste una grande importanza simbolica per capire l'orientamento del governo su materie in cui spesso la politica degli annunci risulta scollata dalla realtà.

L'arrivo di Enrico Giovannini al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rappresenta una sorpresa e un grande punto interrogativo. Una sorpresa perché il nome dell'economista - 63 anni, romano, ministro del Lavoro nel governo Letta (2013) e prima presidente dell'Istat dal 2009 - era circolato nelle voci dei giorni scorsi per la candidatura ad altri dicasteri. Un punto interrogativo perché è per adesso ignoto il suo mandato sulla questione centrale del ruolo delle grandi opere nell'agenda

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE