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Equivoci garantisti su verità, processi e Berlusconi

Karima el-Mahroug (AP Photo/Antonio Calanni)
Karima el-Mahroug (AP Photo/Antonio Calanni)
  • Il  dibattito sugli esiti del processo Ruby ter mostra l’incapacità italiana di discutere dei fatti emersi dall’attività berlusconiana indipendentemente dalla loro rilevanza penale
  • I recenti articoli di Mattia Feltri e Luca Sofri confondono il discorso perché denunciano uno stato etico che non esiste (Feltri) o restringono il processo alla mera sentenza (Sofri)
  • Invece si può e si deve discutere di quanto emerge dai processi per responsabilizzare il dibattito pubblico, anche quando le sentenze non sono di condanna

L’eredità tossica del trentennio berlusconiano inquina tutti gli anfratti del discorso pubblico che lo riguarda. Non soltanto rende impossibile la costruzione di una voce a destra che non sia costretta a difenderlo, ma annebbia anche la posizione garantista. Oltre a politicizzare ogni aggiornamento della storia giudiziaria berlusconiana, ostacola l’elaborazione pubblica di quanto dovrebbe ormai essere considerato per acquisito come verità storica, politica e giudiziaria. Ultime due vittim

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