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«Gay, gay, gay», anche nella Milano dei diritti la scelta è tra paura e umiliazione

  • Milano: in mio amico dopo una festa di compleanno stava raggiungendo un’Enjoy. Nel giro di pochi secondi gli si sono avvicinati tre ragazzi, lo hanno accerchiato e hanno iniziato a dirgli, a voce crescente: gay gay gay.
  • Alla fine è riuscito a raggiungere una bicicletta. Gli è andata “bene”: la paura e l’umiliazione avrebbero potuto essere ancora più grandi, capita che siano ancora più grandi.
  • E tempo che voi politici vi facciate carico di questi problemi: mentre vi impegnate a cavalcare contrapposizioni ideologiche e inseguite la vostra convenienza politica noi restiamo corpi esposti.

Ieri sera, Milano, zona Martesana, ora non tarda. Un mio amico dopo una festa di compleanno stava raggiungendo un’Enjoy. Nel giro di pochi secondi gli si sono avvicinati tre ragazzi, lo hanno accerchiato e hanno iniziato a dirgli, a voce crescente: «gay gay gay». L’app non comunicava, la portiera non si apriva. Il mio amico, testa bassa, non ha reagito. Ha continuato a guardare il telefono, sperando in una soluzione che non è arrivata. Poi, alzando lo sguardo, ha notato una bici a noleggio di

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